ALBOSAGGIA – Il Parco delle Orobie Valtellinesi ha deciso di partecipare all’iniziativa BioClima con l’idea di programmare una nuova pianificazione forestale che prevede al suo interno interventi mirati alla conservazione degli habitat del Gallo cedrone (Tetrao urogallus), una tra le specie alpine con i maggiori problemi di conservazione, nonché simbolo del Parco. L’obiettivo è anche quello di interessare due aree distinte del Parco dal punto di vista geografico.
L’iniziativa BioClima promossa dalla Regione Lombardia è nata nel quadro del progetto LIFE GESTIRE 2020. L’obiettivo è di creare modelli di finanziamento pubblico-privato con investimenti rivolti a progetti di conservazione della biodiversità e adattamento al cambiamento climatico nelle foreste e aree protette lombarde. Per individuare le aree più idonee sono state consultate le pianificazioni forestali (Piani di Assestamento Forestale) e i Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e le PAF (Prioritized Action Framework) per la Rete Natura 2000. Sono stati elaborati due progetti paralleli: uno sul Comune di Teglio ed l’altro sul Comune di Forcola.

Il progetto è articolato in interventi forestali di miglioramento della struttura del bosco orientati alla tutela faunistica e della biodiversità. È stata prevista l’attuazione dei piani di gestione dei siti Natura 2000 (entrambi i siti sono compresi sia in ZSC sia in ZPS), la creazione di un percorso turistico ricreativo e la realizzazione di infrastrutture per la fruizione dei siti naturalistici, finalizzati alla divulgazione del valore della biodiversità.
Nello specifico mantenimento e recupero delle radure e degli altri elementi ecotonali essenziali, per conseguire un livello elevato di biodiversità specifica. I principali componenti di progetto sono: interventi principali a carattere forestale, interventi integrativi di salvaguardia della biodiversità Interventi per la valorizzazione dei servizi ecosistemici.
Gli interventi realizzati si sono concentrati sul miglioramento dell’habitat ideale del Gallo cedrone, intervenendo con miglioramenti forestali atti a diminuire il grado di copertura arborea delle formazioni forestali presenti e creare nuove radure all’interno del bosco. La ditta coinvolta ha lavorato puntualmente, con prelievi selettivi, privilegiando il rilascio delle piante di maggiori dimensioni, ramose e più stabili, privilegiando una struttura articolata con copertura mai colma e diffuse radure lungo la superficie.

Con l’Università dell’Insubria di Varese è stato definito un disegno sperimentale di monitoraggio per il Gallo cedrone, in corrispondenza delle aree di intervento e di alcune cosiddette “aree di bianco”.
Il monitoraggio è stato organizzato in due fasi: la fase ex ante (prima della realizzazione degli interventi forestali) ed ex post (da portare avanti nell’inverno 2024-2025). Una terza area (in Comune di Albosaggia) è stata aggiunta in un secondo momento, individuata per avere nel piano di campionamento un’area caratterizzata di segnalazioni relativamente recenti della presenta della specie target.