BORMIO – Nell’agosto di quest’anno Sarah Palfrader, guarita da un tumore, ha lanciato un’impresa singolare, impegnativa e dal risultato non scontato: scalare 6 volte lo Stelvio nell’arco di 24 ore per raccogliere fondi da destinare al reparto di Medicina Nucleare diretto dal dottor Barbonetti, in particolare per ri-arredare la saletta di attesa ove sostano i pazienti che si sottopongono alle cure (vedi articolo).
La generosità di tantissime persone ha consentito di raggiungere la cifra considerevole di 20.000 euro, che verranno simbolicamente consegnate a Sondrio nel contesto del mese Ottobre in Rosa, specificatamente dedicato alla prevenzione; l’approdo nel capoluogo sondriese avverrà al termine di una pedalata Bormio-Sondrio sul Sentiero Valtellina, lungo il quale viaggerà anche l’assegno per testimoniare l’importanza della prevenzione nei tanti comuni attraversati.
“È stupefacente quanto la generosità delle persone continui a manifestarsi anche a distanza dall’impresa di agosto – ha dichiarato Sarah, ancora incredula di fronte alla partecipazione e al sostegno ricevuto – Ma è un segnale bellissimo perché vuol dire che il messaggio è arrivato al cuore della gente e che c’è tanta voglia di dare una mano”.
Il prossimo appuntamento legato a questa iniziativa sarà la “Pedalata in Rosa” del 19 ottobre, un evento simbolico che unirà idealmente Bormio a Sondrio lungo il Sentiero Valtellina. Non si tratta di una competizione, come tengono a precisare gli organizzatori, ma di “un modo per stare insieme in amicizia e per portare un dono che contribuirà a far star meglio le persone”. La pedalata attraverserà diversi comuni valtellinesi, sensibilizzando alla prevenzione e rafforzando il messaggio di resistenza e collaborazione.
La rete di supporto che si è creata intorno all’iniziativa è vasta e variegata. Associazioni come Avis Bormio, Run4, US Bormiese e altre realtà locali hanno messo a disposizione la loro energia e risorse, contribuendo con gadget, ristori e supporto logistico. “Sarà anche un percorso di testimonianza – aggiunge Sarah – e porteremo con noi un pezzetto di tutte le persone che ci hanno dato una mano e hanno creduto in questo progetto”.
L’entusiasmo di Sarah Palfrader e della comunità valtellinese mostra quanto sia potente il desiderio di fare del bene, soprattutto quando è ispirato da storie di speranza. “Non pensavo neppure lontanamente di raggiungere questo traguardo – conclude Sarah – ringrazio davvero tutti quanti e… avanti ancora, perché a fare del bene non si sbaglia mai!”.