SONDRIO – A completamento della ristrutturazione integrale delle apparecchiature della Struttura Complessa di
Medicina Nucleare e Radioterapia dell’Asst Valtellina e Alto Lario, è stata inaugurata questa mattina la Tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo, SPECT-CT, del costo di oltre 700 mila euro. Un reparto di eccellenza, con un’équipe di medici, infermieri, tecnici e personale amministrativo, in grado di garantire le risposte attese dai pazienti per la diagnosi e la cura dei tumori su tutto il territorio e oltre i confini provinciali.
Lo ha sottolineato in apertura della presentazione, che si è svolta nell’aula magna del Padiglione Est, al Presidio Ospedaliero di Sondrio, il direttore generale Monica Fumagalli, che ha ringraziato il direttore Claudio Barbonetti, i suoi collaboratori e gli altri reparti che garantiscono il supporto per i risultati raggiunti. L’inaugurazione è stata anche l’occasione per illustrare per sommi capi l’intensa attività svolta nei primi sei mesi dall’insediamento della nuova Direzione generale.
“Abbiamo compiuto passi avanti significativi sul fronte dell’intervento per l’ammodernamento dell’Ospedale di Sondrio – ha affermato il direttore generale Fumagalli -, abbiamo aperto l’Ospedale di Comunità di Morbegno e sbloccato la situazione per gli Ospedali di Comunità e le Case di Comunità di Sondalo, di Tirano e di Sondalo. Abbiamo sottoscritto convenzioni con il Niguarda e con l’Università Bicocca per avere medici e specializzandi, la prossima sarà con il Gaetano Pini, e abbiamo pubblicato concorsi e avvisi. Ma avremo tempo e modo di parlarne perché oggi l’attenzione è tutta per la Medicina Nucleare e Radioterapia”.
Il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini ha invitato a parlare in positivo della nostra sanità e in particolare dell’Ospedale di Sondrio: “Tutti teniamo molto al nostro presidio e siamo impegnati a fare la nostra parte nei modi in cui ci è consentito intervenire, sia dal punto di vista politico che tecnico”. I complimenti per l’obiettivo raggiunto sono venuti anche dal presidente della Provincia Davide Menegola, che, impossibilitato a partecipare, ha fatto pervenire un proprio scritto. Il direttore sanitario dell’Ats Montagna Claudio Arici ha evidenziato le peculiarità di un’Agenzia che unisce tre province, per quasi 300 mila abitanti sparsi sul territorio, con un alto indice di invecchiamento: «Abbiamo riscontri positivi sull’attività svolta ma l’obiettivo è di migliorare, dove è possibile, puntando sull’innovazione per attirare il personale medico”.
E’ toccato quindi al dottor Barbonetti illustrare le caratteristiche della nuova apparecchiatura, una “Siemens Symbio”, che rappresenta quanto di meglio offre allo stato attuale la tecnologia medico nucleare. Tutti gli esami eseguiti d’ora in poi beneficeranno di diversi vantaggi: migliore definizione di immagini, maggiore velocità di acquisizione, riduzione del disagio per il paziente, ottimale localizzazione anatomica delle alterazioni scintigrafiche, più agevole attività lavorativa per il personale dedicato grazie alla motorizzazione automatica dei collimatori. La scintigrafia, com’è noto, è un esame di medicina nucleare ottenuto mediante la somministrazione di una piccola dose di tracciante radioattivo, che consente di evidenziare l’accumulo preferenziale del tracciante nel tessuto che si intende studiare, grazie al legame dei diversi radiofarmaci con specifici tessuti o cellule. In questo modo, il medico può evidenziare l’attività metabolica, o la sua assenza, e quindi diagnosticare alterazioni nella vitalità del tessuto. Il reparto è a pieno organico e può contare su una dotazione tecnologica all’avanguardia che negli ultimi anni è stata progressivamente potenziata con l’introduzione, tra gli altri, di PET-CT, MOC e di due acceleratori lineari di ultima generazione. L’implementazione del sistema di gating respiratorio, inoltre, ha consentito di migliorare ulteriormente la precisione dell’erogazione dei raggi in base all’apnea del paziente escludendo i suoi movimenti.
La Medicina nucleare e Radioterapia dell’Ospedale di Sondrio, inoltre, fa parte della rete formativa dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, con cui sono aperti studi prospettici: grazie a questa collaborazione sono stati inseriti nuovi protocolli terapeutici che accorciano in maniera significativa la durata dei trattamenti di radioterapia a parità di efficacia. Al 34esimo Congresso Italiano di Radioterapia Oncologica, che si è svolto a Milano dal 21 al 23 giugno scorsi, la Struttura complessa sondriese ha presentato due lavori scientifici riguardanti il carcinoma mammario e il carcinoma prostatico, due delle patologie più frequenti. Più nello specifico, gli studi trattano le nuove tecniche di trattamento abbreviato particolarmente efficace in una provincia estesa e con collegamenti scomodi.
I numeri in progressivo aumento evidenziano come siano sempre di più i valtellinesi oggi in cura alla Medicina Nucleare e Radioterapia dell’Ospedale di Sondrio, che in passato sceglievano strutture di fuori provincia, così come i residenti nelle province limitrofe, Como, Lecco e anche Brescia, che si rivolgono all’Asst Valtellina e Alto Lario. Nel 2023 sono state eseguite 17.792 indagini diagnostiche ed effettuati 5.190 trattamenti terapeutici. Il dottor Barbonetti ha chiuso il suo intervento, a precedere il taglio del nastro, con una riflessione: “Il segreto è evolvere, in tutti i campi, ma il cambiamento davvero radicale ritengo sia il lavoro d’équipe con i colleghi delle altre specialità. La multidisciplinarietà rappresenta il nuovo modo di pensare la medicina e la condivisione dei casi clinici un momento di crescita reciproco per il paziente al centro della scena: quella che stiamo proponendo da alcuni anni è una nuova medicina che, grazie alla professionalità di tutto il nostro gruppo, sta portando a una nuova vision clinica e terapeutica che consente alla nostra azienda di essere allineata alle realtà dei più importanti centri ospedalieri”.