PIURO – Un piccolo borgo ai piedi delle Alpi, un grande patrimonio sotto la superficie. La terra di Piuro continua a svelare frammenti del suo passato europeo: è quanto emerge dalla campagna di scavo archeologico 2025 che volge al termine in questi giorni, condotta sotto la guida del professor Fabio Saggioro e di Elisa Maccadanza dell’Università di Verona, con il supporto dell’Associazione Italo-Svizzera per gli Scavi di Piuro, presieduta da Gianni Lisignoli.
Le ricerche, svolte nell’ambito del progetto Interreg “ArcheoAlps” sostenuto da Unione Europea e Regione Lombardia, hanno restituito nuove prove di una presenza stabile e organizzata nell’area sin dalla conquista romana della Rezia nel 15 a.C.. Dagli strati della necropoli del VI secolo alle fortificazioni di età altomedievale, fino alle monete provenienti da tutto il continente, Piuro si conferma crocevia di culture, commerci e saperi.
Ma la vera protagonista resta la pietra ollare, risorsa naturale e simbolo di un’economia fiorente che, tra Piuro e Chiavenna, diede vita a una vera e propria “fabbrica” alpina. Questo materiale, esportato in tutto il Mediterraneo fin dall’epoca imperiale, è oggi la chiave per comprendere il ruolo strategico della valle nelle reti produttive europee.
Un racconto affascinante, documentato nel video realizzato da Angelo Cimarosti per il portale ArchaeoReporter, che mostra la complessità del lavoro svolto sul campo e in laboratorio: scavi, rilievi, catalogazioni, ma anche la passione di un gruppo di ricercatori e volontari che da anni riportano alla luce la storia di una comunità.
“Non solo la frana del 1618 ha reso celebre Piuro – sottolineano dal Comune – ma la sua lunga vicenda, fatta di scambi e rinascite, che oggi possiamo finalmente raccontare con dati concreti”.
A rendere possibile questo percorso sono state le istituzioni, i partner di progetto (tra cui la Provincia di Sondrio) e una rete di enti che hanno creduto nel valore della cultura come motore di identità.
“Ogni cittadino di Piuro, della Valchiavenna e della Bregaglia dovrebbe conoscere questa storia – dicono dall’Amministrazione – e sentire l’orgoglio di un passato che parla al futuro. Un patrimonio da custodire e tramandare.”
Il video completo della campagna è disponibile su YouTube.